La fame emotiva
Mangiamo non per rispondere ad un bisogno concreto del nostro organismo, ma come risposta alle nostre emozioni: mangio perché sono nervosa e arrabbiata. È difficile da saziare proprio perché non è fisiologica.
La fame emotiva:
1) è improvvisa;
2) ci fa scegliere solo certi cibi, di solito “spazzatura”;
3) quello che mangiamo non basta mai: perdiamo il controllo.
Si crea quindi un circolo vizioso, si mangia perché stiamo male e si continua a mangiare perché ci sentiamo in colpa.
Quali sono le cause?
Per il dott. Gould, noto psicoterapeuta, ci sono 12 motivi per cui lo facciamo; di seguito i più salienti:
1) “il cibo è il mio ciuccio”
2) “mi difendo riempiendomi”
3) “cibo, mio unico amico fedele”
4) “quando mastico riesco a non sentire il mio critico interiore”.
A quali segnali ti consiglio di prestare attenzione?
. mangi se sei stressato, arrabbiato, triste?
. mangi in risposta ai tuoi stati d’animo?
. sei in sovrappeso e non riesci a controllarti?
. mangi di continuo, per noia e fuori pasto?
Le conseguenze:
Viviamo di illusioni e non ci permettiamo di entrare in contatto con le nostre emozioni per attuare un cambiamento; corriamo il rischio di sviluppare una dipendenza; causiamo conseguenze serie al nostro organismo; proviamo perennemente un senso di ansia e frustrazione che non sono forse peggiori delle emozioni iniziali negative che ci hanno spinto a mangiare?
Allora come poterne uscire?
. Occorre capire il legame che abbiamo instaurato tra le nostre emozioni e il cibo.
. Chiediamo aiuto agli esperti: uscirne è possibile, per attuare un cambiamento e per nutrire il nostro corpo di alimenti sani ed equilibrati. Ognuno di noi si merita di stare bene!
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