Il bullismo
Si definisce con bullismo un atto compiuto nei confronti di altri in modalità prevaricante e con intento di dominio per sottoporre la vittima ad umiliazione e sofferenza. I comportamenti devono essere intenzionali, reiterati nel tempo e devono avere carattere di volontarietà nel sottomettere la vittima.
Gli abusi possono essere sia fisici che psicologici. Le reazioni della vittima agli atti di bullismo possono essere molto individuali e cambiare molto da bambino a bambino; esistono però degli indicatori che i genitori possono osservare e che in alcuni casi occorre approfondire:
– sintomi fisici (mal di pancia, vomito, cefalee);
– sintomi psicologici (disturbi del sonno, dell’alimentazione, ansia, paure, fobie)
– comportamentali (assenze da scuola senza precise motivazioni, rifiuto a frequentare il gruppo di riferimento, calo del rendimento scolastico)
– comportamenti inusuali ed insoliti (richieste di denaro, vestiti mancanti, libri danneggiati, cellulari e computer rotti ecc.)
Le conseguenze degli atti di bullismo subiti possono essere gravi e compromettere aspetti dello sviluppo della personalità: calo di autostima, perdita di certezze, stress emotivo intenso, ansia e panico.
Il bullismo riguarda tutti, non soltanto chi lo agisce: restare indifferenti è avvallare un comportamento disadattivo e prevaricatore.