Incontro sulla dipendenza affettiva
Martedì 9 Giugno, dalle ore 21 alle ore 23
– incontro a distanza sulla dipendenza affettiva: vi faremo sapere la piattaforma da utilizzare. Ho analizzato le vostre risposte al questionario ed è un tema a cui siete molto interessate.
– costo incontro 25 euro.
Parleremo di: dipendenza affettiva e paura dell’abbandono!
La dipendenza affettiva
“Io ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me, ecco cosa. Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile. Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, il mio ego, la mia attenzione. Qualcuno che dipenda da me. Una dipendenza reciproca. Come una medicina, che può farti bene e male al tempo stesso.”
CHUCK PALAHNIUK
Cos’è: La DIPENDENZA AFFETTIVA è una modalità patologica di vivere la relazione, in cui la persona dipendente arriva a negare i propri bisogni ed a rinunciare al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner. È una forma di amore ossessivo, simbiotico, fusionale e stagnante che viene vissuto alla stregua di una droga e per il quale si sacrificano qualsiasi spinta evolutiva (di cambiamento) ed ogni altra gratificazione.
La differenza con una relazione matura:
– In una relazione matura, i partner possono scambiarsi reciprocamente il ruolo di chi si prende cura e di chi viene accudito.
– se le parti si irrigidiscono oppure si irrigidiscono le aspettative di ruolo, si comincia a delineare un problema. Se la capacità di affidarsi non è bilanciata dalla capacità di sostenere la solitudine e rendersi autosufficienti, si entra in una condizione di difficoltà.
Sapersi affidare:
Se la capacità di essere solo ed autosufficiente, dall’altra parte, non è bilanciata dalla capacità di affidarsi e poter vivere e sentire la fiducia nell’altro, si vive l’atra faccia problematica della dipendenza. In tutte e due le situazioni siamo di fronte a comportamenti che dovrebbero essere integrati e non fratturati. La relazione sarà inevitabilmente squilibrata.
Quando avviene:
quando la persona, non riuscendo ad integrare, dentro di sé i due aspetti (dipendenza/indipendenza) si colloca verso un polo, adottando atteggiamenti significativi: aggrapparsi all’altro o fuggire.
Le origini:
Le storie di origine, sono le più diverse, ma in generale possiamo dire che chi sviluppa questo tipo di relazioni è stato un bambino che ha imparato precocemente a mettere da parte i propri bisogni, rinunciando ad aspetti di sé fondamentali, per soddisfare le esigenze dell’adulto. Spesso, sono stati bambini che si sono presi cura dei loro genitori. I genitori non sono stati vissuti, quindi, come base sicura. L’oggetto d’amore (la madre) c’era, era presente, ma a causa delle sue difficoltà è stata vissuta in modo incostante, con una presenza intermittente e poco rassicurante.
“Io ti salverò” “Se salverò i miei genitori, loro si prenderanno cura di me” “Li guarirò”
Ecco alcune caratteristiche:
– Basso livello di autostima e di fiducia in sé;
– Scarsa fiducia nelle relazioni;
– Incapacità di vivere la fine della relazione;
– Ricerca di figure idealizzate;
– La separazione è temuta ed insostenibile.
La dipendenza affettiva è caratterizzata da una sfiducia nell’altro, da un forte atteggiamento di controllo nelle relazioni e nei rapporti intimi con estrema difficoltà nel lasciarsi andare, con paura e terrore della perdita e della separazione.
“La dipendenza affettiva è un duetto inconsapevole e complice che finisce per fare sempre due vittime” E. Secci
È possibile uscirne: impariamo a chiedere aiuto.
Non sono relazioni sane!