L’assenza di un padre nella vita di un figlio provoca una grave mancanza. Si parla, infatti, di un vuoto psicologico determinato da una figura che non è riuscita ad esercitare il proprio ruolo e che puo’ lasciare nel figlio numerose ferite.
E’ il caso del padre presente fisicamente ma assente emotivamente, incapace di dimostrare i propri sentimenti , oppure assente emotivamente e fisicamente, come nel caso di trasferimenti, rotture, importanti separazioni.
Il bambino fin dalla nascita, necessita di stimoli per crescere, ha bisogno di continui rinforzi e di instaurare dei buoni modelli di attaccamento.
Il bambino si aspetta affetto ; comunica e interagisce per affrontare il mondo attraverso le proprie figure di attaccamento .
Ognuno di noi ha bisogno di protezione, amore, salute, cibo ed educazione e tutti questi bisogni vengono soddisfatti soprattutto con l’amore che, rinforza mediante stimoli positivi, la crescita sana della personalità .
Un padre assente genera incongruenze, vuoti e difficoltà nel comportamento.
Un rapporto vuoto e schivo determina ansia nei bambini che sviluppano aspettative che non si compiono. Sanno che i padri dei loro amici agiscono in modo diverso dal proprio e tornando a casa ogni volta provano un gran senso di frustrazione per il confronto che sono abituati a fare
E’ facile che in età adolescenziale , emerga un senso di inadeguatezza rispetto alla capacità di instaurare legami relazionali con l’altro sesso. Come se la sensazione dell’abbandono fosse sempre presente e condizionasse le nostre scelte. Spesso, infatti, il senso di trascuratezza vissuto durante l’età evoluiva, a causa dell’assenza del padre, suscita un profondo disagio legato alla paura di non essere amati, al senso di abbandono. Anche da adulti si avverte in maniera ancora nitida, il dolore legato alle ferite emotive subite.
Saranno adulti condizionati dalla paura di rimanere soli che hanno idea di non valere abbastanza e di non meritarsi affetto .
Nel timore di tutto questo, si aggrapperanno in modo “ malato “ al partner, mantenendo relazioni che non sono né buone né significative.
Quando un legame significativo nella prima infanzia non c’è può mancare quel termine di paragone essenziale per realizzare i propri bisogni emotivi e la consapevolezza di sé .
Come possiamo andare oltre le mancanze e tentare di trovare del positivo in quello che ci è capitato ? Ognuno di noi possiede le risorse per poter fronteggiare da solo e/ o con l’aiuto degli altri le situazioni più’ svantaggiose e ritrovare in esse quegli elementi positivi essenziali ad un’ ulteriore crescita emotiva, sviluppando così una piena consapevolezza di sé.
Con il passare degli anni i rapporti e le persone cambiano. Da adulti potreste voler provare a riallacciare i rapporti con un padre che in passato è stato assente oppure potreste ritrovarvi a dover comunicare con lui per via di qualche urgenza o faccenda importante. Da adulto ad adulto forse potrete provare almeno a recuperare quanto basta per raggiungere un rapporto cordiale.
Non è mai troppo tardi per recuperare un minimo di rapporto con i vostri genitori. Le motivazioni della mancanza potrebbero essere molteplici ed anche vostro padre , probabilmente avrebbe voluto un rapporto diverso con voi, ma per svariati motivi non è riuscito a realizzarlo. Arrivare magari un giorno a comprendere e perdonare.
Il punto di svolta per lenire la vostra ferita parte proprio da qua, da una nuova consapevolezza.
Ora siete grandi, anche se mantenete il ruolo di figlio, probabilmente siete genitori a vostra volta e avete compreso quant’è difficile essere padri/madri.
Un abbraccio, un sorriso, un “ti voglio bene” sembrano sciocchezze ma non lo sono per niente, sono i piccoli gesti, fatti col cuore, a migliorarci la vita. E se proprio questo non fosse possibile, date sfogo alle vostre emozioni, scrivendo a vostro padre una lettera… Un giorno tornerete a casa
Nel tempo magari sarà possibile ricreare un rapporto sereno .