La nostra relazione amorosa può  essere considerata utile? Può  permetterci di crescere e di favorire lo sviluppo della nostra personalità  ?

Una relazione di coppia può  in realtà  rappresentare la forma più efficace di psicoterapia, può  infatti trasformarsi in un’ opportunità   di crescita unica per ciascuno di noi (Menghi, 1999).

Teniamo presente che uno degli obiettivi della relazione di coppia è   proprio quello di favorire il cambiamento  dei due membri che ne fanno parte: al suo interno è  insito, infatti, un processo evolutivo importante; si sta insieme per maturare , favorendo al contempo  lo sviluppo dell’altro.

Nell’ innamoramento, che è l’inizio di qualsiasi relazione amorosa, uno vede nell’ altro quelle polarità  che non vede in sé .  L’amore, infatti è anche amare quello che non riusciamo ad amare in noi stessi. Di questo però non siamo consapevoli. Molti aspetti che ci appartengono, ma di cui non siamo consci, nell’ innamoramento vengono proiettati sull’ altro con i meccanismi dell’ amore oppure dell’ odio. 

Inizialmente, prevalgono sentimenti e sensazioni positive: curiosità , attrazione, innamoramento, appunto.  La cotta.

Finiamo per proiettare sull’ altra persona parti di noi che ci sono estranee ed esigenze che da soli non saremmo riusciti a soddisfare  e, con la scusa che quella parte non è  nostra ma dell’altro,    riusciamo finalmente a entrarci in contatto, in modo da far coesistere in noi,   due mondi diversi.

E  la diversità , allora, che ci dirige verso una scelta e non la somiglianza, come potrebbe sembrare superficialmente. L’ innamoramento non  altro che la scusa che consente al diverso di entrare in contatto con noi. Alcune parti si integreranno altre si divideranno, ponendo il nostro io contro quello dell’altro.

In questa fase ognuno dei due scopre dell’altro un aspetto nuovo, bello, prezioso che nessuno fino a quel momento aveva notato e che adesso viene valorizzato. Questo, ci consente di entrare in contatto con una nuova immagine, costituita da una parte  vecchia ,che deriva dal nostro modo di percepirci  e una  nuova, che deriva dalla valorizzazione del  nostro nuovo aspetto di cui noi non eravamo coscienti.  A questo punto, la nostra identità stabile, vacilla. 

Subentra adesso  il secondo stadio, quello dell’amore , caratterizzato da un’esigenza cosciente di ampliare la nostra realtà psichica .  Qui la testa ha ripreso la sua funzione

Il passaggio tra le due fasi  è costellato da crisi , che mettono in discussione tutto cio’ che è stato, anche le occasioni che invece ci hanno consentito di crescere.

L’ altro che prima ci faceva sognare , adesso è  un “despota” che conosce i nostri punti deboli ed agisce su di essi per farci arrabbiare

Non vogliamo che la nostra immagine venga messa in discussione perchè  sono  gli aspetti piu’ deboli che l’altro tocca e che fanno parte della nostra personalità; il dolore che noi proviamo ogni volta che vengono scoperti  deriva dal fatto che siamo attaccati all’ immagine che abbiamo di noi stessi, tanto da volerla inalterata nel tempo senza  venga messa in dubbio .

La crescita avverrà con l’altro se , ci consentiremo di perdere a poco  a poco pezzi del nostro attaccamento alla personalità, indirizzando le  energie che possediamo verso obiettivi costruttivi. 

La relazione di coppia è quindi utile ad entrambi, quando i membri che la compongono usano l’energia in modo adeguato e la indirizzano verso la comprensione .  Se sopravviviamo  e superiamo la crisicreeremo questa occasione. 

Coloro che invece si arrendono, verranno feriti dal loro senso di fallimento ma non dall’altro .  In questo caso varie sono le opzioni a disposizione, una tra le tante è quella di ricominciare da capo con un altro “despota”  .

Si può  dunque continuare a crescere insieme all’altro, accogliendo le opportunità  di cambiamento che il partner ci offre.

 

Per approfondimenti

Menghi, P., La coppia utile, in Andolfi, M. (a cura di), La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico relazionale. Milano: Raffaello Cortina Editore, 1999