AMORI, AMANTI, TRIANGOLI E QUADRATI
… Lei non si sentiva affatto sminuita a fare l’amante, anzi, aveva imparato ad apprezzare quel ruolo considerato “scomodo” da molti. Si divertiva un sacco, per la verità. Ogni incontro rubato, strappato alla routine familiare di lui era una girandola di eccitazione e passione. Potevano incontrarsi in un hotel, in un piccolo locale romantico, nell’ufficio di lei, oppure addirittura a casa di lui quando la moglie era assente. Ecco, incontrarsi a casa di lui era il culmine del trasgressivo, del proibito e dell’eccitante!
… Lui era stanco di interpretare il ruolo dell’amante che doveva correre a ogni chiamata, a ogni messaggio… ma solo quando il compagno ufficiale era fuori per lavoro o per qualsiasi altro motivo. Momenti carpiti alla quotidianità che non riuscivano più a soddisfarlo. Desiderava poter vivere quella storia alla luce del sole, senza sotterfugi, inganni e segretezza. E poi era geloso… perché non lasciava il suo compagno? Lo amava ancora, forse?
… Si sentiva in colpa perché aveva una relazione extraconiugale e aveva cercato di darci un taglio, ma proprio non ci riusciva… la vita quotidiana non riusciva più a essere soddisfacente. Mancava il brivido, l’imprevisto, la passione… con l’amante aveva ritrovato tutta l’eccitazione perduta… eppure… non voleva far soffrire nessuno, ferire nessuno. Si sentiva in colpa, sì, ma continuava a mandare avanti il triangolo…
… Marito, moglie… e un amante per uno! Non si poteva dire che si facessero mancare qualcosa! Era difficile da spiegare agli altri, ma in qualche modo quel quadrato aveva trovato un equilibrio soddisfacente per tutti. Niente più inganni e bugie: tutto era ormai alla luce del sole.
Quando si pensa alla figura dell’amante, nel caso si tratti di una donna, l’immagine che più spesso ci creiamo è quella di una femme fatale che ammalia e irretisce il malcapitato marito di un’altra donna (meno avvenente? “Altrimenti perché il marito avrebbe scelto di accordare i suoi favori a un’altra?!”), che non sa e non può resistere al fascino da sirena esercitato dalla suddetta vamp. Nel caso si tratti di un uomo, invece, ci immaginiamo il “bel tenebroso”, che incanta la sua preda con il suo comportamento trasgressivo, i suoi silenzi e le sue ombre. Complici libri, film ecc., non ci soffermiamo sulle varie sfumature del ruolo di “amante” e restiamo preda di facili stereotipi e pregiudizi. Una cosa che spesso siamo inclini a pensare è che colui o colei che si presta al ruolo dell’amante di una persona sposata o comunque affettivamente legata, abbia l’unica responsabilità di mandare in crisi un rapporto magari di lunga data; affibbiamo, quindi, a questa persona l’etichetta di “sfascia famiglie” tout court, proprio come se la creazione del triangolo fosse soltanto “colpa sua”. Non ci si sofferma a riflettere che chi tradisce è colui o colei che ha una relazione affettiva, ma inizia a frequentare, tenendolo nascosto, un’altra persona, di fatto venendo meno a un patto di lealtà stretto con il partner. I triangoli amorosi possono mantenersi stabili anche per periodi abbastanza lunghi, alimentando al loro interno dinamiche proprie: spesso l’amante vorrebbe veder ufficializzato il proprio ruolo, desidererebbe che l’altro trovasse il modo di lasciare il partner “ufficiale” per dare inizio a una nuova storia d’amore alla luce del sole. Allo stesso tempo, l’altro potrebbe promettere ripetutamente all’amante di lasciare il partner, ma senza mai concretizzare la separazione, perché vive una situazione di conflitto in cui non riesce a fare una scelta e oscilla continuamente tra i due poli opposti (restare con il partner ufficiale chiudendo la relazione adulterina/separarsi dal partner e iniziare una nuova relazione romantica con l’amante). Conflitto, inganni, sotterfugi, sensi di colpa, dubbi e picchi di eccitazione e passionalità sono tutti aspetti che entrano in gioco in un triangolo amoroso in cui i ruoli sono tre: il “traditore”, l’amante e la “vittima” ignara. I due amanti credono di viversi la parte più bella dell’amore perché libera dalla banalità della quotidianità che spesso raffredda anche le passioni più accese. Si mostrano l’un l’altra e viceversa nella luce migliore perché i loro incontri sono realmente rubati al tempo normale della vita e tutto ciò che sono chiamati a fare è esaudire il reciproco desiderio e appagare la passione. Preoccupazioni e banalità restano tagliate fuori. Che i loro incontri abbiano luogo a casa o in un hotel, gli amanti non condividono la routine quotidiana e ciò che amano è una rappresentazione immaginifica dell’altro, percepito senza difetti, perché non vissuto nella realtà. E tuttavia, la loro è una storia “senza tempo”, perché, finché il triangolo non si spezza, non ci può essere evoluzione (una nuova coppia, una nuova famiglia, un eventuale figlio) e neppure impegno (a condividere le sfide dell’esistenza, le gioie e le difficoltà ecc.). Quanto può durare un triangolo? Tanto quanto le sue dinamiche rimangono in equilibrio, cioè finché uno degli attori non decide di spezzare il circolo e “uscire dal gioco”. Ci si può chiedere perché una persona già impegnata in una storia d’amore si lasci coinvolgere in una relazione adulterina. Le risposte possono essere innumerevoli e avere più sfumature: perché ci si innamora ma non si ha il coraggio di lasciare il partner; perché la storia ufficiale ha perso slancio; perché si prova una forte attrazione fisica per un’altra persona; perché si ha bisogno di evasione dalla quotidianità ecc.
E se entrambi i partner hanno un amante? In questo caso quello che si forma è un quadrato. Se i 2 membri della coppia “ufficiale” hanno parlato di questa possibilità già dall’inizio della loro storia, allora si tratta di una coppia “aperta”, che non ha scambiato un patto di reciproca esclusività e che ha contemplato da subito la possibilità di inserire altre persone nel ménage.
Affinché una storia romantica possa andare avanti nel tempo è necessario che essa venga adeguatamente “nutrita”. Un percorso di terapia di coppia può essere efficace in caso in cui i due partner sentano che si stanno allontanando l’uno dall’altra.
Riferimento bibliografico:
Calcinai, B. & Savelli, L. (2021), Pensieri Quasi Quotidiani di una Psicologa sulla Famiglia (Wondermark, reperibile su Amazon)
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