IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DI PERSONALITA’NELLE RELAZIONI
… Quando si erano conosciuti lui l’aveva colpita per la sua serietà e affidabilità. In mezzo a tutti gli amici che brillavano come scintillanti meteore nel firmamento della sua tarda adolescenza, lui scaldava le sue giornate con il calore stabile della sua presenza metodica e per questo rassicurante. Come un piccolo sole visibile anche da lontano era prevedibile e affidabile. Su queste certezze lei aveva costruito il suo affetto per lui, prevedendo un’esistenza di coppia forse non troppo entusiasmante ma serena. Invece si era ritrovata, senza accorgersene, rinchiusa in una gabbia. Perché lui era un maniaco dell’ordine, della pulizia e della perfezione. Non soltanto mancava il sale dell’entusiasmo alla loro storia, ma tutta la spontaneità dei gesti improvvisi, delle decisioni prese di pancia, dell’umorismo e della fantasia. La loro vita quotidiana era un arido deserto di momenti organizzati e inflessibili che non lasciava spazio ad altro. La prospettiva era una vita grigia, soffocata e soffocante.
La capacità di organizzarsi, pianificare, prevedere ostacoli edeludere imprevisti può essere una risorsa concretamente utile sia sul lavoro che nella vita privata perché permette all’individuo di mantenersi focalizzato sugli obiettivi da raggiungere, facendo fronte in maniera efficace alle difficoltà che possono presentarsi lungo il percorso. Quando però la ricerca del controllo diventa assoluta, il perfezionismo e la ricerca dell’ordine non lasciano spazio a flessibilità alcuna diventando invece preoccupazioni costanti e quotidiane in ogni ambito, si può parlare di un disturbo ossessivo compulsivo della personalità. Norme, regole, dettagli e elenchi di cose da eseguire sempre nella stessa identica maniera diventano ciò su cui è necessario concentrarsi, perdendo il senso del globale e il piacere della creatività e dell’inventiva. Tutto questo si ripercuote, ironicamente, sull’efficienza invano ricercata e sulla capacità di collaborare con gli altri, che si ritrovano a dover gestire le lungaggini ripetitive del perfezionista a oltranza che, nell’ossessiva ricerca di errori da eliminare, allunga in maniera esasperata la conclusione di un compito lavorativo. Anche nella sfera privata le cose possono farsi complicate e difficili da sopportare. Se l’individuo che soffre di un disturbo ossessivo compulsivo della personalità non riesce a delegare agli altri perché in qualche maniera si fida soltanto di sé stesso e tollera soltanto il proprio modo di fare le cose, è anche vero che l’ossessione per il controllo può estendersi anche al partner che finisce per trovarsi ingabbiato in un mondo scandito da miriadi di regole che vanno rispettate con la massima regolarità, senza nessuna possibilità di cambiamento, di evasione e di spontaneità. Tutto è programmato, controllato e scadenzato nei minimi dettagli. L’individuo che soffre di questo disturbo può pensare di non avere il tempo per le vacanze o per trascorrere una serata all’insegna della spensieratezza con amici o parenti perché completamente dedito al lavoro Inoltre, anche gli hobbies, se praticati, diventano una sorta di “lavoro “ in cui tutto deve essere perfetto e programmato. Rigidi e inflessibili, questi individui possono essere molto critici sia verso gli altri che verso se stessi, alla ricerca come sono di una perfezione assoluta anche nella sfera etica e morale. Gli individui che soffrono di questo disturbo possono mostrarsi ostinati e testardi, esageratamente precisi e meticolosi. Previdenti oltre misura, possono avere difficoltà nello spendere i soldi a causa della loro costante ricerca di eludere future difficoltà e problematiche, anche di tipo economico. Nella sfera intima hanno difficoltà a mostrare ed esprimere le loro emozioni, così come a gestire quelle espresse dagli altri, risultando in tal modo freddi e distaccati. Possono soffrire di isolamento sociale e avere pochi amici proprio a causa della loro scarsissima spontaneità e per la costante ricerca del controllo e assorbimento nella sfera lavorativa.
Condividere la propria quotidianità con una persona che mostra questo disturbo di personalità può essere causa di frustrazione e infelicità. La relazione, infatti, soffocata da regole e procedure, non può che inaridirsi e far emergere nel partner un forte bisogno di evasione da quella che viene vissuta come una vera e propria gabbia. Anche l’ambito sessuale può risentirne se anche il sesso e tutta la vita intima della coppia diventa oggetto di una routine che soffoca e appiattisce il naturale desiderio dei due partner.
Migliorare la propria vita di coppia è sempre possibile affidandosi a un professionista qualificato del benessere psicologico. L’amore non è una prigione: chiedere aiuto significa prendere atto della necessità di un cambiamento e fare il primo passo che conduce alla trasformazione.
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