Quando si parla di famiglia ricomposta l’attenzione in letteratura, soprattutto americana, viene posta su alcuni elementi che ne enfatizzano gli aspetti positivi che potrebbero emergere dalla nascita delle relazioni, tralasciando aspetti fondamentali, dolori e causa di sofferenze, quali ad esempio il trauma del divorzio.
Tanta enfasi viene posta alla necessità di stabilire i confini (da costruire, rispettare, definire tra i nuovi membri ed i vecchi) per mettere ordine al caos relazionale; in realtà si dovrebbe considerare anche il fattore tempo, oltre che dello spazio fisico e relazionale
Cigoli, propone un’analisi del fenomeno attraverso la teoria dei legami. Il legame è una classe che comprende insieme differenti tra di loro. In particolare le relazioni interiorizzate sono rappresentate da un lato da ciò che la persona sperimenta in prima persona e dall’altro da cio’ che ha elaborato in termini affettivi e cognitivi. Le rappresentazioni di un legame sono quindi le immagini e le fantasie riferite ai rapporti con la famiglia, al gruppo dei pari, agli estranei ecc
La persona esiste solo se inserita in una relazione, dove agisce e subisce all’interno della trama familiare. Quindi esiste nella relazione di scambio con l’altro.
Le famiglie al tempo stesso non sono isolate, ma in relazione tra loro, unite da un inconscio generazionale; un agente di scambio nelle relazioni che partecipa alla costruzione della vita di un individuo e della propria famiglia.
Anche le famiglie ricostituite rappresentano questo tipo di famiglie e si trovano costrette a ricomporre il legame che puo’ rappresentare un viraggio positivo del legame tra se e l’altro.
In quest’ottica il divorzio è un trauma del legame che mette alla prova sia l’individuo sia le relazioni familiari. Non ne risulta coinvolta solo la coppia ma anche un terzo, ovvero si individua una triangololarità che coinvolge e apre lo spazio ad un altro individuo (famiglia, fratello, amante, compagno, figlio ecc) .
Secondo l’autore è fondamentale considerare nelle relazioni umane l’aspetto del triangolo, che definisce la struttura delle relazioni. Nel momento in cui il rapporto da triangolare diventa diadico, è facile che ci sia un collasso delle relazioni.
La crisi del legame a causa del divorzio è differente dalla perdita di triangolarità.
La crisi è un’occasione che consente di creare uno spazio di revisione e conversione del legame con sé e con l’altro su cio’ che ha funzionato e su cio’ che ha fallito, un momento di riflessione emotiva e cognitiva che puo’ permettere il superamento della crisi.
Quali sono gli ostacoli che le famiglie ricomposte si trovano di fronte? Ricomporre comporta ridefinire, ricostruire, creare un nuovo, ricomporre di nuovo. In termini relazionali, il compito primario è quello di comporre di nuovo la relazione con l’altro. Quali sono gli indicatori che possono predire il successo?
Un primo indicatore è relativo alla modalità con cui il partner che ha vissuto l’esperienza del divorzio, ha lasciato la casa. La casa , metaforicamente, è stata conservata oppure demolita? Il legame con l’altro, viene svilito, odiato, demolito? Se qualcosa di buono viene conservato nello spazio legame , ci sono piu’ possibilità di portare le risorse nel nuovo legame.
Il secondo indicatore , è la disponibilità al rilancio generativo, ad esempio la ricerca e la nascita di un nuovo figlio come necessità di stabilire un confine nel nuovo ; oppure il rilancio generativo con i figli del precedente matrimonio. I legami pretendono una unicità, se esiste una concezione profonda delle gare che non prevede altre presenze, sarà difficile riuscire a ridefinire la famiglia ricostituita. Occorre aprirsi all’altro, accettando la singolarità e la specificità sia per gli adulti che per i figli. Ognuno È importante dentro per sé E non è divisibile con gli altri, sia nelle famiglie ricostituito che in quelle non ricostituite.
Anche la presenza del terzo genitore, non come alternativa generativa è una spia di riuscita della famiglia ricostituita
Questi due indicatori, si connettono ad un terzo indicatore che è relativo ai processi di interiorizzazione e identificazione nei confronti delle relazionali. Se i partner identificano la propria positività interna hanno più possibilità di contrastare i pericoli che possono insorgere dalla relazione.
Cosa si intende però per famiglia ricomposta ?
La famiglia ricomposta è una famiglia che nasce dopo l’interruzione della famiglia nucleare quando uno dei due coniugi, sceglie un nuovo partner e coinvolge dei bambini facenti parte di uno o piu’ nuclei familiari precedenti .
Quali sono le funzioni genitoriali?
Biologica, legale ed affettiva. Per la madre la funzione biologica e legale sono sovrapponibili, infatti quando un bambino nasce automaticamente viene dichiarata madre del bambino. La madre affettiva può non coincidere con la madre biologica, questa funzione puo’ essere svolta dalla nonna, dalla casa di accoglienza, quindi una funzione che può essere condivisa da più persone.
Possiamo trovare una famiglia in cui la donna è al tempo stesso madre biologica legale e affettiva ma questa funzione può essere svolta anche dalla nuova donna, dal la compagna del padre che non ha né una funzione biologica né una funzione legale.
Per quanto riguarda invece ruolo paterno I tre ruoli possono essere svolti anche da persone differenti.
Spesso I problemi nascono proprio perché le famiglie quella nucleare e quella ricostituita vogliono considerarsi come dei sistemi che svolgono tutti le tre funzioni. È fondamentale invece che le funzioni genitoriali siano suddivise e ci sia la necessità di distinguere i due sistemi che sono differenti ma soprattutto di accettare questa distinzione. I sistemi familiari sono diversi e le funzioni sono svolte in modo differenziato. Solo così si riuscirà a trovare armonia tra la famiglia nucleare e quella ricostituita.