La favola del contadino di pietra

Saper esprimere le emozioni permette di conoscere gli altri e noi stessi in modo autentico costruendo relazioni vere e funzionali; saper esprimere le proprie emozioni è fondamentale per ridurre il nostro livello di stress; Conoscere e gestire le emozioni permette di canalizzare le energie intense e negative rabbia; Se esprimiamo quello che proviamo, rendiamo felici anche gli altri. Se esprimiamo quello che proviamo e l’emozione è negativa, impariamo a comunicare una parte importante di noi, legata alla paura. 

In una fattoria situata in una vasta radura lontano dalla città, viveva un contadino che possedeva tanti animali, alberi da frutto, un pozzo e diversi campi nei quali coltivava verdure e frumento. Era un uomo molto laborioso, instancabile: si alzava molto presto la mattina e andava a letto a notte fonda. Era una persona molto capace, onesta e volenterosa, ma aveva un difetto: non metteva amore nel fare le cose. Tutto ciò che lo circondava, nonostante fosse fonte di ricchezza, era avvolto da un manto grigio che ne faceva perdere il reale valore. Gli animali, poi, sentendosi trascurati non producevano come dovevano, nei campi il frumento e le verdure stentavano a crescere, gli alberi erano rinsecchiti e privi di frutta ed il pozzo era spesso con poca acqua tanto che il contadino riusciva a malapena a lavarsi. Tutti gli abitanti della fattoria lo avevano soprannominato “il contadino di pietra” L’uomo non riusciva a capire come mai tutto questo accadeva: gli alberi venivano curati, i campi concimati, gli animali nutriti ed il pozzo costantemente riempito. Ma non sapeva che tutto questo era dovuto alla freddezza dei suoi sentimenti, alla mancanza di bontà e di amore. Un bel giorno però gli animali, coccodè! cip cip …bau …. bau …gli alberi e pure il pozzo si riunirono nei campi perché’ volevano discutere con il contadino e fargli capire che non aveva sentimenti, o pochi comunque ne dimostrava. Attesero pazienti tutta la notte. All’alba quando l’uomo si alzò non vide né animali, né alberi e nemmeno il pozzo. Si sentì vuoto e perso: pensava di essere stato abbandonato e fu preso dal panico. Andò’ a controllare se anche i campi lo avevano abbandonato. Con grande stupore e gioia vide che erano tutti lì ed aspettarlo. “Noi siamo tristi perché’ tu non ci doni amore, mai un sorriso, mai una parola buona, un complimento”, “Nulla di nulla. Mai.” dissero insieme il gatto, il cane e i pulcini. Il contadino, preso da sgomento, cadde in ginocchio e piangendo spiegò loro che ci teneva molto alla fattoria e a tutti i suoi abitanti e non avrebbe mai pensato che avessero desiderato tanto sentire i suoi sentimenti. Da quel giorno, l’uomo imparò la lezione e seppe mostrare amore in tutto quel che faceva. E fu così che le mucche diedero il latte più prelibato del paese, le galline le uova più grandi e saporite. Gli alberi furono ricoperti della frutta più gustosa. ed i campi produssero più mais e grano, fieno e biada a volontà. E il Pozzo? Amici cari, il pozzo non ebbe più bisogno di essere riempito.
E il contadino? Da allora lo chiamarono “il contadino non più di pietra”