Babbo Natale e i bambini

… La neve scendeva silenziosa in piccoli fiocchi candidi che brillavano argentei al riflesso della luce della luna e delle stelle. Tutto si ammantava di soffice bianco e, come per magia, prendeva un aspetto diverso: maestoso, misterioso, palpitante. La notte luccicava, fredda blu, dalla finestra. In casa, la luce dolce e danzante delle candele profumate, rischiarava l’abete addobbato e gli dava vita, sfumandolo di riflessi e guizzi. Il bambino se ne stava in trepidante attesa accoccolato sulla poltrona vicino al camino, le cui braci ormai morenti arrossavano le ombre. Babbo Natale sarebbe giunto anche quest’anno che tutto era così perfetto perché nevicava? Si chiese se si meritasse i doni che aveva chiesto e aggrottò le sopracciglia mentre ripercorreva velocemente gli episodi più significativi di tutto l’anno: gli sembrava di essere stato abbastanza bravo, tutto sommato. Qualche brutto voto, qualche piccola bugia, ma per il resto si era comportato bene. Chissà se Babbo Natale sarebbe stato d’accordo con lui…

Il Natale è una delle festività più magiche ancora vive nella nostra società post-moderna. Sarà perché ha radici antichissime, sarà perché le sue tradizioni hanno un sapore misterioso e ritualistico che tranquillizza, fatto sta che molti di noi a Natale tornano un po’ bambini. Di tutte le figure di cui questo periodo di festività si contorna, quella di Babbo Natale è sicuramente la più amata, soprattutto dai bambini, che già mesi prima di dicembre iniziano a scrivere la “letterina” che spediranno al Polo Nord, con tanto di annessa lista di regali richiesti. La figura del grande vecchio dalla lunga barba che nel periodo del solstizio d’inverno premia i bambini “buoni” è molto antica: si possono riscontrare somiglianze con questa figura già nell’antica Grecia, dove era il dio Poseidone a farsi carico di portare doni ai fanciulli, oppure nei paesi nordici, dove era il dio Odino a volare nel firmamento con una slitta carica di pacchi. Più recente la figura del vescovo San Nicola, che porta in dono doti nuziali alle fanciulle povere e resuscita bambini fatti a pezzi. Il Babbo Natale che ormai è entrato nell’immaginario collettivo è, invece, quello lanciato dalla pubblicità della Coca Cola: panciuto, vestito di rosso, con una lunga barba bianca, il sorriso bonario, stivali neri e un grande sacco strabordante di colorati e luccicanti pacchetti di tutte le dimensioni. In un’epoca come la nostra, in cui tutto è mercificato e ha un prezzo, ci si può chiedere se credere alla figura di Babbo Natale possa avere ancora un valore per i bambini. È giusto far loro credere che esiste una figura mitica che sparge doni in tutto il mondo in una sola notte? O è meglio dir loro subito la verità, affinché non rimangano traumatizzati quando, come inevitabilmente avverrà, capiranno che sono i loro genitori a sistemare pacchi e pacchetti sotto l’abete adorno di luci e di palle? Ogni risposta a questa domanda non può che essere personale e legata al contesto familiare, eppure, mi sento di sostenere che un pizzico di magia nell’esistenza, soprattutto nell’infanzia, non guasta mai. Le varie leggende legate alla figura di Babbo Natale possono stimolare la fantasia e la creatività del bambino, incentivando comportamenti prosociali orientati all’altruismo e alla generosità. Aiutare i bambini più piccoli a scrivere la letterina a Babbo Natale permette ai genitori di gettare uno sguardo più approfondito sul mondo emotivo del figlio: perché ritiene di essersi comportato bene/male? Che valore ha dato a specifici episodi occorsi durante l’anno? Perché desidera proprio quei regali e non altri? Scrivere insieme la lettera indirizzata al mitico vecchio che abita al Polo Nord può anche essere un’occasione per passare insieme del tempo di qualità all’insegna del divertimento e dell’immaginazione: la lettera, infatti, può essere arricchita con disegni, adesivi, collage, citazioni di poesie, piccoli fumetti ecc.

“E se mio figlio non crede a Babbo Natale?” 

Viviamo in una società ipertecnologica e scientifica, pertanto non è poi così raro trovare bambini che si mostrano perplessi davanti alla possibilità che esista una figura tanto particolare come quella di Babbo Natale. Ciò non significa che la magia della festa vada irrimediabilmente perduta: anche per i piccoli più dubbiosi è divertente andare a caccia di regali per amici e parenti, trasformandosi un po’ loro nel mitico dispensatore di regali!

E noi adulti, che significato diamo al caro vecchio dalla lunga barba bianca? Anche noi possiamo riscoprire la magia del Natale, addobbando la casa, creando piccoli villaggi invernali, facendo correre la fantasia dietro a suggestive storie e leggende.

“E se il Natale mi mette tristezza perché mi fa pensare a chi non c’è più?”

La nostalgia per il tempo passato, che si ammanta di struggenti ricordi, non è sempre u male: stimola la memoria e la riflessione. Scrivere su carta ciò che proviamo, telefonare a chi, con noi, ha condiviso quei ricordi, stempera l’intensità dell’emozione e permette di rielaborare alla luce del presente, episodi ed eventi della nostra vita precedente.

Buone Feste a tutti

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