Ci eravamo tanto amati
“Affrontare le difficoltà può voler dire fare tre passi avanti e due indietro e poi fare un respiro e cercare di andare ancora avanti” Forma Walsh
Il dolore del divorzio ed il modello del lutto di Emery
Gli adulti separati e divorziati devono poter piangere le loro perdite e il loro dolore.
I genitori che divorziano non possono: appoggiarsi all’altro coniuge per condividere il proprio dolore, né appoggiarsi sui figli che, invece, hanno bisogno di ricevere sostegno e conforto per il loro dolore. Quando perdiamo una persona amata a causa del divorzio, conflitto e incertezza possono causare l’allontanamento di amici e parenti. Di solito il divorzio è unilaterale: un partner vuole mettere fine alla relazione, mentre l’altro può disperatamente desiderare che continui. Questa dinamica implica che i partner occupino posizioni diverse sia riguardo al dolore sia riguardo alle loro speranze per una futura relazione. È un evento molto complesso che porta a tanta sofferenza. Questa dinamica porta a gestire il proprio dolore il modo differente, ma sia chi lascia che chi viene lasciato perde il matrimonio. Il risultato è che nessuno dei due sembra capire come l’altro si senta” Chi anticipa la fine del matrimonio può decidere di trovarsi delle alternative: un nuovo lavoro, un trasferimento, una nuova relazione chi lascia è triste quando giunge la fine, ma prova anche un’altra, potente emozione: sollievo.” Il partner che viene lasciato prova invece un dolore intenso, selvaggio, caotico.
I genitori possono non essere più partner ma devono rimanere genitori: saranno padre e madre per sempre. Affrontiamo il dolore!
“Il dolore è una reazione alla perdita conosciuta ed emotivamente basilare. Anche gli animali soffrono”
Quando si supera il dolore?
“quando puoi sentire tutte e tre le emozioni allo stesso tempo – amore, rabbia e tristezza – sei tanto vicino a completare il tuo dolore quanto non avresti mai pensato di essere. Un adulto divorziato è giunto al termine della sua sofferenza quando lui, o lei, può arrivare a dire qualcosa sul genere: “Guardando indietro al mio matrimonio, mi sento triste per quello che abbiamo perso, per quello che avrebbe potuto essere. E, ad essere onesti, sono ancora arrabbiato con il mio ex per avermi fatto passare attraverso questa sofferenza. Ma mi ricordo anche i bei tempi. Se non altro, c’era abbastanza amore per creare due bellissimi bambini.” Emery
Il modello ciclico del dolore di Emery si focalizza sul dolore come un processo continuo e apparentemente senza fine, di ritorno da un sentimento all’altro in una serie di emozioni. C’è una ciclicità tra tre insiemi generali di sentimenti: (1) amore o sentimenti amorosi (desiderio, speranza) che sono la motivazione per il coniuge separato a muovere verso quello che prima era il suo partner; (2) rabbia e sentimenti ad essa legati (furia, risentimento, frustrazione) che spingono il coniuge separato ad andare contro l’ex-partner; e (3) tristezza e altri sentimenti (depressione, ingiustizia) che motivano il coniuge separato ad allontanarsi dal coniuge (Emery, 1998).
I genitori devono trovare un nuovo spazio dove poter sperimentare il loro dolore e ridefinire le funzioni genitoriali. Quindi:
1) ridefinire la relazione attribuendo ad essa nuovi confini e nuove funzioni;
2) Il fine è per gli ex-coniugi diventare soci in affari nella cura genitoriale dei figli”.
Robert Emery