GLI ADOLESCENTI E IL DESIDERIO
… D’improvviso si era accorto che le ragazze non gli sembravano più così noiose e petulanti come gli apparivano soltanto pochi mesi prima. Aveva sempre pensato che le femmine, come le chiamavano lui e i suoi compagni con vago disprezzo, fossero degli alieni che venivano da un altro pianeta: non s’interessavano di calcio, se la prendevano per gli scherzi, parlavano in continuazione di vestiti e di scarpe e cercavano sempre di fare bella figura a scuola… Cosa poteva avere lui in comune con loro? Eppure, adesso alcune di loro lo incantavano. Ne apprezzava la grazia dei movimenti, il modo in cui sbattevano le lunghe ciglia sugli occhi da bambola, la curva dei fianchi fasciati dai jeans aderenti… Si sorprendeva a cercare di indovinare l’accenno del seno sotto magliette e top, a sbirciare dentro le scollature. Certe volte desiderava attaccare discorso con alcune di loro, anche se in realtà non avrebbe saputo cosa dire per apparire interessante! Ecco, adesso le ragazze non gli sembravano più tanto delle aliene, ma delle sirene che gettavano potenti incantesimi sui malcapitati…
… Lei provava un misto di eccitazione e timore. Gioia e paura. Orgoglio e diffidenza. Da mesi aspettava quel momento… il momento in cui lui l’avrebbe notata e le avrebbe chiesto di uscire insieme. Aveva fatto di tutto affinché ciò avvenisse: aveva comprato vestiti alla moda, aveva scelto un nuovo taglio di capelli e un nuovo modo di truccarsi che mettesse in risalto i suoi lineamenti e i suoi colori, aveva imparato a muoversi con grazia e ammaliante sicurezza. E finalmente qualcosa aveva funzionato! Lui le aveva davvero chiesto di uscire, loro due da soli… E ora? Sarebbero andati a fare un giro, a mangiare una pizza… e poi? Lei sognava lunghi baci da film, da togliere il fiato, abbracci infiniti e carezze sul seno… oltre non riusciva ad andare. Non ancora. Non si sentiva pronta, ma lui? Lui cosa si aspettava da lei?
Finalmente giunge il momento in cui il bambino e la bambina non sono più tali e lasciano posto all’adolescente, che ancora adulto non è, ma che comincia a sperimentare desideri e stati d’animo che non sono più quelli dell’infanzia. Maschi e femmine, ognuno con i suoi tempi e con le sue modalità, cominciano finalmente a guardarsi con interesse, a “studiarsi”, a cercare di piacersi gli uni gli altri, a suscitare interesse e ammirazione nel sesso opposto. Dapprima nascono le “compagnie”, gruppi misti di ragazzi e ragazze che sperimentano il lato adolescenziale dell’amicizia, si scambiano segreti, condividono un linguaggio comune, un certo tipo di musica, interessi e passioni… poi arriva il momento della coppia: il colpo di fulmine, il desiderio irresistibile e travolgente per una certa persona, magari fino ad allora pressoché ignorata.
Chiunque abbia dei figli alla soglia della pubertà paventa il momento in cui il figlio o la figlia, presto o tardi, prenderà la prima “cotta”. Le domande che si inseguono come cavallette impazzite nelle menti dei genitori in apprensione ai primi segnali di “una cotta in arrivo” possono essere molte e di diversa natura: “Sarà corrisposto mio figlio/mia figlia nella sua prima esperienza amorosa?”; “Chi è il partner di mio figlio/mia figlia? Che intenzioni ha?”
“Cosa conosce del sesso e della sessualità mio figlio/mia figlia?”, “Come è più opportuno che mi comporti con un adolescente per la prima volta alle prese con il desiderio e l’amore?”
Queste e molte altre possono essere le domande assillanti dei genitori che di punto in bianco si trovano a dover far fronte a una “emergenza amorosa” adolescenziale. Se da una parte l’affetto verso i propri figli spinge i genitori a volergli evitare pene amorose e delusioni che possono essere anche molto dolorose (sensazione di essere rifiutati, abbassamento dell’autostima, insicurezza sulla propria avvenenza fisica ecc.) ed amplificate dall’accentuata emotività dei giovanissimi, dall’altra il timore più grande è legato al rischio di trasmissione di patologie anche molto serie e al rischio di gravidanze indesiderate. Come comportarsi, dunque, con un figlio che per la prima volta si è innamorato? Se il ragazzo o la ragazza sono molto giovani, all’inizio della pubertà, è necessario non essere intrusivi, mantenere un atteggiamento aperto e accogliente evitando, però, “interrogatori” o forzando confidenze che il figlio o la figlia non si sentono pronti a fare. Il rispetto della privacy è fondamentale anche con i ragazzi più grandi: se manteniamo un atteggiamento sereno e accogliente, ma non invadente saranno loro a voler condividere con noi perplessità, ansie e timori. Un’altra cosa da tenere presente è che nella nostra epoca ipertecnologica, in cui tutti, fin da giovanissimi, hanno accesso alla Rete e alle informazioni, i ragazzi non hanno bisogno da noi di ragguagli “tecnici”, ma di condividere emozioni e stati d’animo intensi e destabilizzanti e di essere orientati con tatto verso un utilizzo consapevole dei profilattici che possono evitare il contagio di malattie a trasmissione sessuale e gravidanze indesiderate: a tal fine, è importante che il genitore fornisca informazioni chiare e corrette, offerte con un linguaggio che sia comprensibile all’adolescente. Parlare di sessualità e di amore con i propri figli è possibile se si mantiene un atteggiamento orientato all’ascolto empatico dei loro bisogni.
Riferimento sitografico:
https://it.aleteia.org/2017/01/10/regole-educare-figli-sessualita/
Per consulenze e appuntamenti:
cellulare: 328.7623328
e-mail: studio@barbaracalcinai.it
Immagini Pexels