Il disturbo borderline di personalità e la dipendenza affettiva
… Lei era una sirena, non solo perché era bellissima e seducente, ma anche perché il suo comportamento non assomigliava affatto a quello delle altre donne che conosceva. Tutto era grandioso, esagerato in lei. Ogni tratto sembrava accentuato, sottolineato, inciso. Poteva essere l’anima della festa: effervescente, divertente, ironica… poi all’improvviso diventava una furia, un’arpia che ti graffiava la faccia e ti tempestava di pugni. Infine, diventava il tuo sogno erotico, la perfetta compagna di giochi seduttivi sempre nuovi ed eccitanti. Ma sempre, sempre era la bambina che supplicava per affetto e attenzioni, che ricercava la tua complicità; che spronava il tuo desiderio, che desiderava essere il tuo centro, la tua splendida ossessione. Tutto in lei gridava: “Guardami! Sono la migliore e sono tua”. E in effetti lui in qualche modo la sentiva “sua”, anche quando si sentiva rincorso e preso al laccio; anche quando non sapeva più cosa voleva. Era la sua sirena imprevedibile.
Coloro che soffrono del disturbo borderline di personalità presentano una serie di caratteristiche salienti ma non sempre coerenti le une con le altre. Seguendo il DSM 5 – TR (2022) possiamo dire che:
- Cercano disperatamente di evitare ogni tipo di abbandono reale o presunto da parte degli altri significativi, soprattutto da parte del partner;
- Possono passare bruscamente dall’assoluta idealizzazione del proprio partner alla sua più brutale svalutazione;
- Hanno spesso un’immagine di se stessi poco stabile;
- Generalmente agiscono sotto impulsività;
- Hanno comportamenti autolesionistici o suicidari che si ripetono nel tempo;
- Soffrono spesso di instabilità affettiva (disforia, irritabilità e ansietà che però sono transitorie e durano generalmente pochi giorni);
- Percepiscono costantemente un profondo vuoto interiore;
- Soffrono di crisi di rabbia eccessiva, oppure hanno difficoltà nel regolare quest’emozione;
- Possono anche presentare una transitoria ideazione paranoica legata a una situazione stressogena o sintomi di tipo dissociativo.
Da ciò che abbiamo appena riportato è possibile evincere come possa trattarsi di persone estremamente affascinanti ma che nello stesso tempo possono apparire “volubili” agli occhi degli altri, i quali si ritrovano ad assistere a repentini sbalzi d’umore o azioni impulsive senza riuscire a capirne il motivo. Il vuoto interiore che le persone borderline percepiscono è fonte di profonda sofferenza e, nel costante tentativo di colmarlo, l’individuo può andare ripetutamente alla ricerca di un partner, anche agendo comportamenti sessualmente promiscui. Il terrore della solitudine e il senso di colpa che provano se ritengono di essere stati “abbandonati” dal proprio partner, gli fanno rifuggire con ogni mezzo ogni possibilità di abbandono, anche tramite minaccia di suicidio o atti di autolesionismo (DSM – 5 -TR, 2022). Le relazioni interpersonali di chi soffre del disturbo borderline della personalità possono presentare una grande intensità ma si rivelano instabili, dominate come sono dai costanti e repentini passaggi dall’idealizzazione del partner alla sua svalutazione e viceversa, a seconda di come il partner viene percepito sul momento: presente, “desiderante” e accudente oppure lontano e freddo. La paura dell’abbandono, la seduttività e il vuoto interiore che si portano dentro rendono le persone borderline soggette a intrecciare relazioni romantiche dominate dalla dipendenza affettiva, in cui i due membri della coppia vivono una continua “danza” di distacchi e riavvicinamenti, estasi e tormento, senza che nessuno dei due partner riesca a chiudere definitivamente il rapporto. Proprio come avviene quando si assumono delle sostanze stupefacenti, i due partner, presi nella rete di una relazione di dipendenza, non possono fare a meno delle sensazioni positive che la relazione è in grado di offrire pur soffrendo per le difficoltà che questo tipo di rapporto implica. Si cercano, litigano furiosamente, si lasciano… poi ricominciano daccapo, vivendo continui picchi di entusiasmo e piacere, seguiti da disperazione e tormento e così via.
Uscire da un rapporto dominato dalla dipendenza affettiva non è semplice e non è indolore ma è possibile. Attraverso il metodo Dipendiamo®, ideato dalla Dott.ssa Maria Chiara Gritti e testato sperimentalmente, nel quale mi sono formata, è possibile affrontare sia singolarmente che in gruppo le dipendenze affettive in maniera efficace. All’aumento dell’autoconsapevolezza, il metodo unisce l’apprendimento della gestione dell’ossessione amorosa, la riappropriazione di tempi, spazi e interessi da parte della paziente e il costante monitoraggio e rinforzo dei risultati ottenuti.
L’amore ha bisogno di nutrimento costante ed equilibrio per fiorire: la cura di sé è il primo passo per poter amare anche gli altri.
Riferimento bibliografico:
APA, (2022), DSM – 5 -TR, American Psychiatric Association Publishing.
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