Il divorzio: quando l’addio è per sempre
… Era incredibile come tutta una vita potesse racchiudersi in poco più di una valigia. Si guardò intorno un’ultima volta: le vestigia di quella che già sembrava un’altra esistenza rimanevano sparpagliate e tristi, senza senso, tra quelle quattro mura che un tempo avevano accolto una famiglia e che adesso sembrava piangessero anch’esse quella frattura insanabile, quello strappo definitivo e doloroso che nessuno avrebbe più saputo ricucire. Non sapeva se scoppiare a piangere o tirare un sospiro di sollievo, forse entrambe le cose; la confusione regnava sovrana nella sua testa in quei giorni e davvero non riusciva a capire come si sentisse davvero.
… In effetti, il periodo durante e subito dopo il divorzio era stato un incubo, una sorta di inferno da cui gli era sembrato impossibile potersi un giorno risvegliare, tanta era stata la sofferenza, per non parlare del caos, delle recriminazioni, delle incombenze. Eppure, era finita e lentamente aveva rivisto la luce. Gli sembrava di essere adesso una persona nuova, forse meno romantica, ma anche più decisa e più determinata, in grado di farsi rispettare e di non sottostare alle pretese altrui.
Quando finisce una storia importante il dolore per la fine di un amore non è l’unica emozione ad accompagnarci. Un misto di sofferenza, rabbia e tristezza albergano nel nostro animo, lasciandoci spossati, svuotati di iniziativa e spesso incapaci di provare fiducia negli altri. La nostalgia per i bei momenti trascorsi insieme al nostro ex partner si mescola all’ira furiosa per i torti che riteniamo ci abbia fatto. La confusione regna sovrana. Per certi aspetti, un divorzio assomiglia a un lutto (Gambini, 2010): c’è bisogno di tempo per elaborare quanto accaduto, per accettare che, di fatto, la vita che avevamo programmato non c’è più e il futuro si presenta nuovamente come un’incognita che spaventa. Uno degli aspetti a cui chi divorzia deve prestare immediata attenzione è il cambiamento economico a cui si può andare incontro nel momento in cui le strade dei due partner si dividono: case di proprietà della coppia, altri beni e lo stesso tenore di vita possono essere coinvolti nel processo di divorzio, lasciando uno o entrambi gli ex partner in una condizione economica più precaria, cosa che può acuire il senso di instabilità provato. Il senso di perdita e di destabilizzazione emotiva può venire approfondito anche dall’allentarsi di alcune relazioni amicali che erano state intrecciate insieme al proprio partner, inasprendo la sensazione di solitudine. Complesso e doloroso è anche l’allontanamento psicologico dall’ex partner con il quale abbiamo condiviso non soltanto molti anni della nostra esistenza ma anche molte esperienze, sogni, progetti ecc. Un divorzio significa dover “rifare tutto daccapo”, ricominciare una nuova vita, sicuramente diversa da quella che ci immaginavamo avremmo vissuto. Si riparte da zero? Naturalmente no. Se nelle prime fasi ci sembra che tutta la nostra esistenza sia miseramente crollata come un fragile castello di sabbia al primo soffio di vento, lentamente, con l’accettazione della fine del rapporto, è possibile “salvare” le esperienze e quanto di bello e significativo il matrimonio è stato in grado di offrirci. Elaborando il dolore, la tristezza e la rabbia è anche possibile tornare a guardare al futuro con maggior serenità e fiducia.
Quel lunghissimo, infinito tunnel nero come la pece di cui non si scorge la fine può allora trasformarsi in un sentiero luminoso portatore di nuove avventure e opportunità da cogliere. Si intrecciano nuove amicizie, si arreda con il proprio gusto e il proprio estro creativo la propria nuova casa, si riscoprono passioni e hobbies che magari erano state accantonati per privilegiare la vita di coppia; qualche volta si cambia addirittura lavoro o città oppure si torna a studiare. Ci si innamora ancora una volta e si progetta una nuova convivenza, se non un nuovo matrimonio. Un divorzio, quindi, che può aprire anche strade inaspettate? Perché no? Questo, però, è possibile soltanto a patto che l’esperienza del divorzio venga con il tempo accettata e ben elaborata, altrimenti può trasformarsi in qualcosa di traumatico da cui riprendersi è difficile e che mina la nostra serenità e il nostro equilibrio emotivo a lungo termine, con ripercussioni significative anche in altre sfere dell’esistenza. Che fare, dunque, se ci sembra di non avere risorse sufficienti per fronteggiare la valanga di emozioni contrastanti che il nostro divorzio ci ha fatto precipitare addosso? Rivolgersi a un terapeuta che lavora in ambito relazionale è il primo passo per affrontare quanto ci è accaduto e per cercare di rendere quest’esperienza, per quanto inaspettata e dolorosa, qualcosa che non soltanto si può superare, ma che può farci crescere e dischiuderci un futuro più congeniale.
Riferimenti bibliografici:
Bohannan, P. (1973). The six stations of divorce, in M.E. Lasswell (Ed), Marriage and Family.
Illinois: Scott & C.
Gambini, P. (2007). Psicologia della famiglia. La Prospettiva sistemico – relazionale. Milano: Franco Angeli.
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