TRAVEL THERAPY
Il viaggio allarga la mente, apre nuovi orizzonti, trasmette sensazioni di benessere e ci fa conoscere la nostra parte interiore. Da poco esiste la figura professionale del “travelterapist”. Ancora poco conosciuta in Italia, si tratta di uno psicologo professionista che dopo aver analizzato in maniera approfondita le problematiche e i bisogni del paziente, presenta la possibilità del viaggio come occasione per conoscere meglio se stesso, per scavare sotto la superficie della nostra psiche e per compiere un vero percorso individuale . Non si tratta di un esperto di viaggi che propone mete esotiche o viaggi organizzati in qualche villaggio. Sono sicuramente bellissimi luoghi ma il viaggio di cui parliamo adesso non deve essere visto come rimedio al malumore per un cuore spezzato, per problemi al lavoro o per scappare da situazioni difficili. Il viaggio a cui facciamo riferimento deve essere interpretato come una terapia. La scelta di mete insolite in periodi con poco afflusso potrebbe essere il suggerimento del nostro psicologo come opportunità per sgombrare la mente da qualsiasi pensiero e dedicarsi al relax interiore. C’è chi ama i deserti dove in completa solitudine l’anima fa il suo percorso in mezzo alle alte dune; chi preferisce oceani sconfinati con le distese di acqua che ci impongono a fermarci a riflettere; chi preferisce dedicarsi a viaggi con attività come passeggiate, trekking, corsi insieme ad altre persone per condividere le proprie esperienze. Il viaggio è soggettivo ed ognuno di noi deve scegliere la meta in base alle proprie esigenze, emozioni, aspettative. Questa scelta ci costringe a stare con noi stessi, isolati dalla quotidianità per capire veramente cosa stiamo vivendo in quel momento. La travel theraphy non è infatti una gita fuori porta. In precedenza deve essere stato fatto un lungo percorso con lo psicologo che sulla base delle nostre esigenze propone il viaggio quasi come una medicina dell’anima. Non importa la meta o la durata. L’aspetto fondamentale è che sia un viaggio per il nostro benessere e per la nostra psiche.Lasciando il nostro ambiente familiare, la nostra quotidianità, la nostra comfort zone, la travel therapy metteveramente alla prova la nostra persona in ambienti diversi con culture e lingue differenti. L’obiettivo è proprio il nostro benessere interiore. Durante il viaggio possiamo trovare nuova energia, incontrare persone che offrono spunti di riflessione e che forse mettono in risalto aspetti della nostra vita che vorremmo modificare. La traveltherapy inizia dal momento in cui effettuiamo la prenotazione, scatenando così una serie di emozioni e aspettative che ci accompagnano durante tutto il percorso.
Durante il viaggio è importante:
ESSERE PRESENTI. Godiamoci ogni singolo istante e buttiamoci in questa avventura con leggerezza e positività. Se abbiamo deciso di intraprendere questo cammino, approfittiamo di questi momenti. Il viaggio rappresenta sempre un cambiamento e rendiamolo un’opportunità eccitante per accoglierlo.
ESSERE POSITIVI E APERTI MENTALMENTE. Abbiamo speso dei soldip per essere lì. Non creiamo una barriera verso ciò che è diverso da noi. Apriamo il nostro gusto a nuovi sapori, la nostra mente a nuove riflessioni, i nostri occhi a nuovi panorami, i nostri orecchi a nuovi suoni e linguaggi. Facciamo il pieno di energia e non ci facciamo spaventare dalle novità.
SCRIVERE UN DIARIO DELLE EMOZIONI PROVATE. Sia positive che negative. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito solo? Momenti in cui avrei voluto salire sul primo aereo per tornare a casa? Ho incontrato persone che mi hanno trasmesso qualcosa di importante? Il mio corpo ha tratto benefici dalla nuova atmosfera? Annotare tutto fa lavorare la nostra mente e soprattutto ci fa ripercorrere tutti gli eventi evidenziando lati che inizialmente avevamo trascurato.
Per valutare poi se la travel therapy ha avuto effetto(sicuramente si! Solo per il fatto che abbiamo deciso di partire per prenderci cura di noi stessi), non dimentichiamo di raccontare al nostro psicologo il cammino importante della mente, il nostro viaggio interiore ,i limiti che abbiamo superato, i traguardi raggiunti. Portiamo con noi il diario delle emozioni e facciamo in modo che il viaggio terapeutico intrapreso sia solo il primo di tanti altri.
Buon viaggio a tutti!
Contributo offerto da Francesca Giannoni