LA COPPIA: COMUNICARE EFFICACEMENTE
Ci risiamo. Ormai capita quasi tutti i giorni, anche se entrambi desiderano che le cose vadano diversamente. Eppure, si amano… allora perché accade? Sembra quasi una maledizione: dopo cinque minuti che iniziano a parlare, qualsiasi sia l’argomento, dal più banale al più importante, iniziano le discussioni, i battibecchi che finiscono in liti talvolta furibonde. Lei trova irritante il tono di lui, il fatto che non sembra mai “serio”, qualsiasi sia il tema del dialogo, è sicura che non l’ascolti con la dovuta attenzione; lui la trova petulante, insistente, noiosa se non lamentosa, anche quando parlano di sciocchezze. Le liti li lasciano sempre frustrati ed esausti, come due guerrieri al termine di una dura battaglia che nessuno ha vinto. È possibile andare avanti così?
Discussioni e litigi fanno certamente parte della vita di una coppia, ma quando sono giornalieri e, soprattutto, quando non sono costruttivi ma soltanto irritanti e frustranti, possono seriamente minare il rapporto tra i due partner: una comunicazione disfunzionale, infatti, è spesso causa di rotture. Stili comunicativi differenti possono essere alla base dei conflitti. Sotto alcuni punti di vista, donne e uomini hanno modalità comunicative diverse (Goffman, 1967) che possono entrare in collisione. Mentre la donna utilizza il linguaggio per dare vita alle relazioni sociali e a mantenerle, facendo uso di una comunicazione di tipo emotivo e intimo, il modo di comunicare maschile è più “logico” (Goffman, 1967) e pianificato, più pratico e orientato al raggiungimento di determinati obiettivi. Fin dall’infanzia le donne sono più inclini al dialogo e a utilizzare modalità comunicative che privilegiano l’ascolto e la collaborazione, dando vita a giochi non strutturati a coppie o in gruppo, mentre i giochi maschili dei loro coetanei sono prevalentemente di tipo fisico e competitivo, con regole ben stabilite e ruoli specificati (Putoto, 2016). Se gli uomini, dunque, sono spesso più assertivi delle donne, queste ultime sono più abili nell’intrecciare relazioni (Putoto, 2016). Nonostante queste differenze comunicative a cui abbiamo appena accennato e che possono dar vita a incomprensioni e conflitti, è necessario che la coppia impari a dar vita a scambi comunicativi efficaci per non rischiare l’allontanamento di uno o di entrambi i partner. Naturalmente, il rispetto e la fiducia l’uno nell’altra e viceversa dovrebbero essere alla base del rapporto tra i due membri della coppia. Per comunicare in maniera funzionale, per prima cosa i due partner dovrebbero sforzarsi sempre di ascoltarsi in maniera attiva, cioè di offrirsi l’un l’altra e viceversa, autentica comprensione di quanto viene detto, quindi mettendosi dal punto di vista dell’altro. È anche opportuno, durante una discussione, affinché essa sia costruttiva, che nessuno dei due partner voglia “vincere” a tutti i costi, perché ciò che è davvero importante è arrivare a comprendersi e riconoscere di aver sbagliato quando è il caso. La chiarezza del discorso aiuta l’altro a capire cosa stiamo cercando di spiegare, così come la sincera curiosità non giudicante nei confronti di quanto il nostro partner sta provando a esprimere lo faciliterà nell’esposizione del suo pensiero o delle sue emozioni. Se siamo consapevoli del nostro peculiare modo di comunicare saremo anche in grado di monitorarci e di “correggere il tiro” se pensiamo di aver commesso un passo falso. Ciò che però è realmente importante affinché la comunicazione della coppia diventi efficace è che entrambi i suoi membri desiderino comunicare in maniera autentica, senza trincerarsi dietro a silenzi palesemente ostili che non possono che far peggiorare le difficoltà o i problemi presenti. Tra gli “errori” più comuni alla base di comunicazioni disfunzionali nei rapporti di coppia (e non solo) possiamo trovare: l’utilizzo della generalizzazione (“ti comporti sempre così”, “non ne fai mai una giusta”, “non mi ascolti mai”, “gli uomini sono tutti uguali”; “le donne vogliono sempre aver ragione” ecc.), dalla quale consegue una sorta di “battaglia” tra i due partner, in cui uno attacca e l’altro, sentendosi attaccato, reagisce, attaccando a sua volta; l’eccesso di criticismo(lamentarsi, sfogarsi ecc.); il sarcasmo, che durante una discussione non potrà che ferire l’altra persona e accendere ulteriormente i toni della lite; il silenzio, che viene vissuto dall’altro come mancanza di collaborazione alla risoluzione del conflitto, mancanza d’interesse o desiderio di non voler comunicare. Erroneamente, spesso si pensa che non affrontare apertamente problemi, difficoltà o disagi possa aiutare a mantenere la coppia stabile perché in questo modo si evita di accendere un conflitto; in realtà, sul lungo termine, questa strategia si rivela disfunzionale perché i problemi non espressi non possono che ingrandire, finendo per minare il rapporto alle basi, fomentando irritazione, frustrazione e insoddisfazione che in ogni caso troveranno il modo di manifestarsi. Sforzarsi di comunicare in maniera autentica non può che portare benefici alla coppia, rendendo i suoi membri più soddisfatti del rapporto e può diventare una sana routine quotidiana.
In caso si ritenga di non essere in grado di migliorare la propria comunicazione di coppia è opportuno a rivolgersi a un professionista qualificato, che sarà in grado di accompagnare i due partner lungo il percorso di approfondimento di conoscenza reciproca e di apprendimento di nuove e più funzionali strategie comunicative. L’orientamento sistemico – familiare è molto indicato per affrontare le difficoltà di coppia, che verranno lette ed elaborate in ottica sistemica al fine di facilitare l’evoluzione della coppia stessa.
Riferimenti bibliografici
Calcinai, B. & Savelli, L. (2021). Pensieri quasi quotidiani di una psicologa sulla famiglia. Wondermark (reperibile su Amazon, Ibs e La Feltrinelli).
Goffman, E. (1967). Interaction ritual: essays on face-to-face interaction. Aldine.
Putoto, B. (2016). Quali fattori incidono nell’essere convincenti? Limiti ed esiti dell’approccio alla comunicazione persuasiva.
http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/8667/837542-1203126.pdf?sequence=2
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