La dipendenza affettiva e la paura dell’abbandono
In una relazione matura i partner dovrebbero essere reciproci e complementari. Possono anche scambiarsi i ruoli: chi si prende cura e chi riceve qualche forma di accudimento. Se le parti si irrigidiscono, le aspettative di ruolo sono determinate si delinea un problema. Si entra nel contesto “io ti salverò“. Se la capacità di affidarsi e di chiedere aiuto non è bilanciata dalla capacità di sostenere la solitudine ed effettuare scelte autonome, si entra in una condizione problematica di dipendenza e diventa opportuno trovare un miglior equilibrio. Allo stesso modo, se la capacità di essere soli e autosufficienti non poggia sulla fiducia di potersi affidare ad altri diventa una forma rigida che sconfina nell’altra faccia della dipendenza. Diviene fondamentale poter recuperare l’idea di potercela fare e di avere le risorse per stare anche da soli. Il timore di interrompere una relazione può anche essere dovuto alla sindrome dell’abbandono: l’angoscia e il dolore per la paura di rimanere soli che derivano dal passato, in famiglie dove ci sono stati lutti ed abbandoni. Tutto ciò può aver generato persone carenti di autostima e fiducia nelle proprie possibilità.
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