L’asino caduto nel pozzo
“Un giorno, l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue proprie forze. Il contadino pensò che l’asino fosse già molto vecchio e non servisse più a niente, e anche il pozzo ormai era secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera. Così non valeva la pena sprecare energie per tirare fuori l’asino dal pozzo. Allora chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a interrare vivo l’asino. Ciascuno di essi prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo. L’asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo e pianse disperatamente. Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, l’asino si calmò. Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che ad ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, l’asino la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi. Così, in poco tempo, tutti videro come l’asino riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire da lì, trottando via felice.” (Storia dal web)
La storia dell’asino caduto nel pozzo ci insegna che:
– Alcune volte sono i nostri pregiudizi che ci limitano nell’azione;
– Sono le nostre credenze, i nostri limiti mentali che condizionano le nostre scelte;
– Sono le nostre paure che dirigono le nostre azioni;
Ma:
– Anche dalle esperienze più negative possiamo trarre degli insegnamenti;
– Possiamo scrollarci la terra dalle spalle ed iniziare a risalire, dopo aver toccato il fondo;
– Possiamo iniziare a pensare che possediamo delle risorse;
– Possiamo iniziare ad utilizzarle per capire che è possibile uscire dalle situazioni, anche quelle più difficili;
– Possiamo iniziare a contare su di noi.