La parola bugia deriva Dal provenz. bauzia, e questo dal francone *bausī che tradotto significa ‘malvagità’ •sec. XIII. Oggi, si potrebbe affermare che la funzione della bugia è quella di ingannare deliberatamente. Il tema è molto ampio e varie sono le interpretazioni che possono essere date al bisogno di dire bugie; allo stesso modo dietro la parola bugia, si nascondono tantissimi significati .
Attribuendo alle menzogne una funzione positiva, la bugia serve al ragazzo per emanciparsi. Nostro figlio, con quella grande e grossa prima bugia, sta tentando di svincolarsi da qualcosa di eccessivamente stretto, spesso un legame, per raggiungere autonomia e indipendenza.
E il genitore come vive quest’aspetto funzionale della bugia ?
Sicuramente cambierà la percezione che ha di suo figlio e forse entrerà in crisi , si sentirà tradito e capirà che la loro relazione si sta trasformando . La bugia al figlio servirà a sfuggire al controllo dei genitori e servirà a comunicare che egli non è più’ tenuto a dire tutto.
Quali sono i motivi che possono spingere un adolescente a mentire ?
- per affermare se stesso e la propria identità attraverso comportamenti che verrebbero sanciti dai propri genitori;
- perché non si sente compreso/a fino in fondo per quello che sta facendo, oppure perché teme un no che gli impedirebbe di fare quello che vuole; meglio mentire agendo senza consenso evitando così la punizione;
- per difendere la propria privacy;
- per non fare la spia e tradire i propri compagni;
- per mettere alla prova l’autorità e quindi esercitare potere;
- per acquistare prestigio, le spacconate vengono raccontate per essere accettato all’interno di un gruppo di pari.
Come possiamo notare , quindi , tanti sono i tipi di bugie che possono essere raccontate per motivi differenti e che dipendono sia dal carattere di nostro figlio sia dall’ambiente in cui cresce e si relaziona. Il consiglio, è quello di, contestualizzare la bugie ed attribuire ad ognuna di essa il giusto valore a seconda delle motivazioni che si celano dietro di esse.
E noi adulti raccontiamo bugie? Secondo Ervin Goffman, grande sociologo americano, tutti noi recitiamo la parte che ci è stata assegnata; nessuno dice la verità. In questo caso si rispettano le regole non scritte della vita sociale, quelle di non ferire la felicità di una persona. Mi viene in mente una cena … dove siamo invitati a casa di qualcuno e la meravigliosa cuoca ci esorta a prendere ancora un po’ di quel gustossimo piatto che a noi non è piaciuto affatto…
Ci sono poi quelle situazioni in cui la posta in gioco è alta e quello che si perde è notevole. In questo caso si mente deliberatamente e non si recita solo un ruolo sociale, inganniamo l’altro che crede in noi. Queste bugie distruggono, tradiscono l’intimità, i rapporti. Come nel caso in cui scopriamo che i nostri figli ci stanno mentendo .
Il ragazzo che mente poi come si sente? Gli studi confermano che quando il ragazzo mente per libera scelta e non perché qualcuno gli chiede di farlo, può’ sentirsi in colpa. Questo suo sentimento può’ essere talmente gravoso da impedire all’inganno di essere portato a termine. Non sempre questo avviene, il sentirsi in colpa dipende da quanta vicinanza proviamo con le idee e con i valori del il soggetto a cui si mente.
Se con mio padre non condivido molto è difficile che mi senta in colpa per quello che faccio di nascosto.
Un altro fattore che può rendere l’inganno difficile , insieme al senso di colpa, è la paura di essere scoperti che può indurre il ragazzo a confessare volontariamente quanto fatto.
L’ultimo fattore che può’ ostacolare la bugia è , quello che Paul Eckman chiama, il piacere della beffa. Con questo termine, intende l’insieme dei sentimenti di soddisfazione che si provano nell’aver giocato d’astuzia, la gioia di essere riusciti nell’intento iniziale. Questo piacere , può’ spingere in qualche modo ad una confessione per ottenere un’ ammirazione dagli altri, raccontando quello che si è fatto.
Come comportarsi di fronte alle bugie dei nostri figli ?
Suggerimenti ai genitori:
- tutelare il diritto alla privacy: per scoraggiare le menzogne, i genitori devono concedere ai loro figli i loro spazi dove potersi sperimentare e rendersi indipendenti anche attraverso una parte di riservatezza e segretezza; questo non significa non chiedere, ma accettare che il figlio conservi dei settori di privacy in cui non è tenuto a divulgare tutto.
- sviluppare un rapporto saldamente fondato sulla fiducia, alimentato dalla comunicazione con il figlio, in cui più’ volte gli ripetiamo che crediamo in lui e abbiamo fiducia. Per meritarci la fiducia di nostro figlio anche noi dobbiamo essere per lui un esempio positivo. Un genitore che mente spesso o che attribuisce punizioni eccessive non può’ non aspettarsi che il figlio per proteggersi menta. ” un genitore sempre sospettoso non avrà un figlio sincero ” Mary Ann Mason . E se il nostro ragazzo verrà colto colto in fallo non significa che non crederemo più’ in lui , da esperienze negative ognuno di noi puo’ trarre insegnamenti positivi.
- favorire lo scambio ed il confronto. Ascoltare quello che nostro figlio ha da dire, senza imporsi con regole e consigli, anche se non condividiamo la sua posizione, farlo ragionare e capire cosa ne pensa; anche facendolo restare nella sua di difficoltà . Se nostro figlio, ha commesso un errore e sente che ha sbagliato, facciamoli credere che non succede niente di irrimediabile perché possiede le risorse per superare quello che è successo.