LO SPORTELLO PSICOLOGICO AZIENDALE
Nell’azienda dove lavoro, è sorta la necessità di creare uno sportello psicologico in supporto ai dipendenti.
Questo rientra tra i servizi previsti dall’introduzione del welfare per il contratto metalmeccanico industria. L’azienda dove lavoro è una realtà del settore metalmeccanico di circa trenta dipendenti che ha interpretato i benefit del welfare con una proposta di scelta tra un buono per la spesa alimentare o un buono per l’acquisto di carburante. In questo modo tutta la popolazione aziendale è stata soddisfatta, indipendentemente dal sesso, età e/o condizione familiare. Ma tra i flexible benefit previsti dal welfare aziendale, sono compresi anche i centri di assistenza psicologica. Uno dei miei colleghi ha manifestato alla Direzione la preferenza verso questa prestazione. E’ stato l’unico che abbia sentito questa esigenza, ma senza dubbio non l’unico ad avere bisogno (me per prima) di un supporto o di una consulenza con uno psicologo per avere un po’ di sostegno al fine di affrontare meglio le problematiche lavorative, familiari e personali. Talvolta queste problematiche possono far diminuire la produttività, aumentare l’assenteismo e peggiorare il clima aziendale.
L’azienda si è trovata un po’ spaesata da questa richiesta. Lavorando a stretto contatto con il responsabile del personale sono stata coinvolta subito in questo progetto o meglio mi sono appassionata al tema cercando di capire come mettere in pratica l’esigenza di questo dipendente. Mi sono così attivata e alla fine l’unica scelta percorribile è stata quella di individuare un professionista e metterlo in contatto diretto con il dipendente. Ma la mia idea però era un’altra.
· Perché non approfittare di quest’occasione per creare un vero e proprio sportello di ascolto psicologico aziendale?
· Perché non offrire ai dipendenti la possibilità di uno spazio a loro riservato per essere ascoltati da professionisti o per cercare un po’ di conforto o per avere un parere per questioni personali, lavorative o per superare un disagio?
La mia idea è poter creare un momento dedicato solo ai dipendenti, lontano da tutto e da tutti dove siano garantite massima riservatezza e tutela della loro privacy. Esistono già alcuni casi in Italia di aziende come Telecom o Trenitalia che hanno già attivato uno sportello analogo per i propri dipendenti oppure l’Ata di Roma che ha creato il “People Care aziendale”. Mi rendo conto che queste sono tra le più grandi realtà italiane con ingenti disponibilità economiche e un grande numero di dipendenti, ma l’esigenza del mio collega dovrebbe essere presa maggiormente in considerazione. La politica della mia azienda è di tutte le piccole realtà artigianali: far stare bene i dipendenti spendendo poco. Consegnando a ognuno di noi il buono per la spesa o per la benzina, ci ha reso contenti tutti. Ma forse una maggiore attenzione ai bisogni personali dell’individuo potrebbe giovare a molti. Sono fermamente convinta che se l’azienda potesse creare uno sportello di supporto psicologico ci sarebbero maggiori adesioni da più dipendenti.
Ma in pratica? Potremmo iniziare intanto a somministrare ai dipendenti un semplice questionario mirato a capire i loro bisogni. In seguito l’azienda potrà analizzare i questionari e progettare un paniere di beni e servizi un po’ più personalizzato rispetto al buono spesa o buono benzina, che rimangono comunque molto apprezzati.
La speranza è che si possa realizzare questo progetto, magari con cadenza mensile, che costituirebbe un valore aggiunto per i dipendenti aumentando il loro benessere.
Articolo scritto da un’amica che lavora in un’azienda dove è nata questa esigenza.