Recensione al libro di Barbara Calcinai e Linda Savelli “PENSIERI QUASI QUOTIDIANI DI UNA PSICOLOGA SULLA FAMIGLIA” (Wondermark, 2021, reperibile su Amazon)
In questo periodo di isolamento e di ridefinizione delle relazioni familiari imposte dal coronavirus, un libro come questo diventa davvero prezioso per vari motivi: innanzitutto perché è scritto in uno stile semplice, chiaro, ma che ad un tempo riflette, oltre l’esperienza clinica delle autrici, anche il necessario background teorico-scientifico, qualità che rendono il testo attendibile e lontano dai facili dogmatismi di molti approcci divulgativi.
Un vademecum, insomma che può aiutare i genitori e in genere la famiglia ad affrontare una serie di problemi quotidiani che hanno a che fare con il benessere di tutti i suoi membri e, naturalmente, con uno sguardo di particolare attenzione al bambino e alle modalità con cui viene accudito.
Un altro aspetto particolarmente importante e che non sempre però è rispettato nella pratica clinica- ma che dovrebbe porsi alla base di qualsiasi intervento terapeutico– è lo spostamento dell’oggetto di indagine (sia degli specialisti che dei familiari) dal bambino in sé, isolatamente considerato e osservato attraverso specifici strumenti (ma questo vale per qualsiasi membro della famiglia) ai contesti in cui si trova a vivere, famiglia e scuola soprattutto.
Un approccio, sistemico-familiare, dunque, che concentra l’attenzione sugli aspetti relazionali e, attraverso questa griglia, cerca di mettere a fuoco le dinamiche, le sofferenze, i vari tipi, più o meno gravi, di disagi e di incomprensioni suggerendo in modo sempre cauto e flessibile, alcuni consigli e comportamenti da mettere in pratica nelle varie esperienze esaminate.
Varie sono le situazioni trattate con attenzione ai rispettivi sintomi, talvolta immediatamente visibili, altre più difficilmente manifesti, dalle fobie, all’ansia, alle paure, dai tic ai problemi legati all’alimentazione, ai disturbi psicosomatici e tante altre manifestazioni di disagio che però le autrici affrontano coinvolgendo in primo luogo i genitori e la famiglia, con un approccio molto rassicurante che ben cerca di delineare i limiti fra ciò che può essere gestito da genitori preparati e attenti e ciò che deve essere delegato all’ intervento psicologico.
Uno spazio particolare è assegnato al periodo adolescenziale che, come è noto, rappresenta un momento di crisi e di cambiamento sia nei confronti di sé stessi (immagine corporea, sessualità, ricerca di una nuova identità) sia nei confronti della famiglia, alla quale vengono fornite importanti indicazioni di base che possono ridurre il gap generazionale e aiutare i genitori in difficoltà.
Infine, non poteva mancare un accenno ai cambiamenti culturali che hanno profondamente cambiato la geografia della famiglia (dalla scelta del partner, alle separazioni, al problema della durata delle relazioni affettive nel tempo) che le autrici affrontano attraverso il fecondo approccio della teoria dell’attaccamento di Bowlby.
Un testo utile dunque, che, oltre che fornire indicazioni pratiche alla portata delle famiglie, può suscitare curiosità e interesse verso ulteriori approfondimenti teorici che le autrici hanno posto alla base della loro ricerca.
Dott.ssa Paola Farneti, Psicologa, già docente di Psicologia dello Sviluppo all’università di Firenze