I compiti da assolvere in quanto coniugi
Il primo compito che la coppia appena formata deve assolvere è quello della costruzione dell’identità di coppia, data dalla capacità di prendersi cura dell’altro e dalla responsabilità coniugale. I coniugi, fin da subito sono portati a negoziare i processi e le scelte che affrontano sulla base delle somiglianze e differenze che ognuno di loro possiede e quindi sulla base della storia personale che ognuno di loro porta nel matrimonio.
L’evoluzione matura della coppia dovrebbe tradursi nel passaggio dall’innamoramento all’amore, inteso come capacità di sostenersi a vicenda per trovare i propri benefici nel sostegno comune.
L’identità di coppia per completarsi, ha bisogno di una seconda condizione, quella di mettere la coppia di fronte ad un progetto generativo, ovvero progettuale che preveda la presenza di un terzo. La coppia in questo modo ha la possibilità di uscire da una visione di impegno narcisistico che porta alla semplice unione di due individui per arrivare a generare uno “ spazio” psichico e simbolico nuovo e condiviso, derivante dall’atto appunto generativo. Il terzo, puo’ essere rappresentato da un figlio oppure da un equivalente simbolico.
Una volta che la coppia si è definita psichicamente deve assolvere altri due compiti fondamentali:
attuare un processo distanziante dalla propria famiglia di origine, ridefinendo le relazioni, tracciando nuovi confini ma soprattutto costruendo uno stile relazionale proprio, nuovo e trasformato;
risposarsi tutta la vita, ovvero seguire come coniugi gli itinerari di sviluppo che portano di volta in volta i singoli membri e la coppia stessa a perseguire obiettivi diversi lungo il ciclo di vita. Il rilancio della coniugalità è il compito fondamentale che la coppia è chiamata ad assolvere per tutta la vita. In questo, ricadono le aspettative relative al patto dichiarato ed al patto segreto