Con la formazione sistemico relazionale lavoro sia a livello individuale che a livello di coppia e di famiglia, guardando alla persona nella sua visione di insieme ( cognizioni, emozioni, pensieri ecc), nelle sue relazioni e nella sua storia relazionale (attaccamento, esperienze traumatiche, risorse e capacità di reazione) .
Anche con la coppia e la famiglia procedo in modo analogo .
Quando la coppia si rivolge al professionista, vive uno stato di tensione che perdura nel tempo , tanto da rendere la coppia cristallizzata in una fase dove apparentemente “ non si va né avanti né avanti né indietro.”
Una coppia che viene in terapia non porta solo la propria storia come coppia ma anche le singole storie dell’infanzia e dell’adolescenza dei partner, e le modalità e le caratteristiche con le quali oggi sta insieme.
Quando la coppia entra in crisi ?
Generalmente si tratta di situazioni, eventi o fatti, più o meno inattesi, che però hanno un forte impatto sul buon funzionamento relazionale della coppia perchè ne destabilizzano l’equilibrio. Sono quegli avvenimenti di fronte ai quali consolidate e abituali modalità di funzionamento risultano adesso inadeguate, e richiedono l’attivazione di adeguati processi di adattamento; facciamo qualche esempio: una gravidanza inattesa, l’ insorgere di una malattia cronica o con esito infausto, un tradimento, un lutto improvviso, la nascita di un figlio disabile ecc., possono essere tutti eventi portatori di perturbazione (McKenry e Price, 1994; Scabini, 1995). Ogni evento critico di questo tipo pone, infatti, la coppia di fronte alla necessità di ridistribuire compiti e responsabilità tra i due membri, di riformulare ruoli e funzioni, di riorganizzare le proprie modalità relazionali.
Per sintetizzare: è molto importante che la coppia sia in grado prima di riconoscere e poi di accettare l’influenza di tali eventi, rielaborandoli al fine di consentire un’ evoluzione del legame tra i due partner, un ripensamento consapevole della coppia stessa. L’accettazione di un evento critico è però possibile soltanto se entrambi i partner riescono a fornirlo di un nuovo significato, che, al di là della contingenza, possa offrire un’ occasione di crescita, di arricchimento personale e di rafforzamento per il legame di coppia.
Obiettivi della terapia di coppia
individuare cosa sta avvenendo:
– a livello individuale: difficoltà nel lavoro, malattie o gravi incidenti, difficoltà legate alla propria famiglia di origine, lutti, malattie, problemi relazionali
– a livello di coppia: aborto, lutto di un figlio, incidenti, problemi economici, difficoltà di relazione o di gestione dei figli, difficoltà ad avere figli, adozione ecc.
L’ Emdr è una tecnica molto potente perchè permette di lavorare sul trauma. Attraverso i movimenti oculari bilaterali, il materiale traumatico viene desensibilizzato, ovvero viene privato della carica emotiva negativa.
I traumi si dividono in traumi con la T maiuscola come eventi in cui si rischia di perdere la propria od altrui vita e traumi con la t minuscola, con i quali non si corre il rischio di morire, ma se ripetuti nel tempo, hanno effetti devastanti. Spesso si tratta di eventi relazionali. I tradimenti, nella coppia rappresentano traumi relazionali.
In altri casi , il coniuge, pur non volendo , con il suo comportamento attiva sofferenza e disagio, dei ” trigger ” , riportando il soggetto ad evento passato traumatico , come nel caso dell’attaccamento.
L’EMDR offre alla coppia la possibilità di elaborare insieme i residui delle rispettive ferite di attaccamento , dando cosi alla relazione l’opportunità di sbloccarsi. In questi casi, si puo’ lavorare in presenza di entrambi e quello che osserva ha modo di riflettere sulla sua storia e sui suoi atteggiamenti reattivi nel rapporto di coppia.
L’EMDR è molto utile per lavorare anche sul tradimento e riportare la coppia a focalizzarsi su ciò che ha generato la crisi, prima del tradimento e riattivare le risorse che entrambi i coniugi possiedono, sia a livello individuale che di coppia.
L’EMDR puo’ essere fatto in sedute di coppia e puo’ servire al coniuge che ascolta e che ” non partecipa ” per empatizzare con il dolore del partner per meglio comprendere come ci si puo’ sentire in certe situazioni. In questo caso rafforza la vicinanza.
oppure
In sedute individuali, all’interno della terapia di coppia , con una seduta di condivisione per il partner escluso.
L’EMDR è una una validissima tecnica che puo’ essere integrata nel lavoro terapeutico con le coppie
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